Natura

Flora e fauna

Percorrere il Tour du Mont Blanc è sicuramente il migliore dei modi per poter conoscere a fondo quanto la natura dell’area abbia da offrire.Se infatti è il massicio che, con i suoi picchi e i suoi ghiacciai, cattura costantemente l’attenzione dei randonneurs, non meno meritevole di interesse è il lato naturalistico dell’intera esperienza, che permetterà un immersione totale nell’ambiente circostante.

L’animale che accompagna gli escursionisti per tutto il giro è senza dubbio la marmotta, sia che si riesca a distinguerla fra le roccie o nelle radure, sia che soltanto se ne ascolti il fischio, onnipresente richiamo in tutte le tappe. L’elenco degli altri mammiferi che sarà possibile osservare, con più o meno fortuna, include loascoiattolo comune, il ghiro, la volpe, la faine, la donnola, l’ermellino, la lepre variabile e, crescendo di dimesioni il camoscio e lo stambecco, che ha ripopolato il massiccio dopo che negli anni settanta alcuni esemplari sono stati trasferiti dal Parco del Gran Paradiso. Fra gli uccelli che popolano la zona si segnalano l’aquila reale, la coturnice, il gallocedrone, il picchio rosso e, soprattutto ad alta quota, il gracchio alpino. Con molta fortuna sarà anche possibile avvistare, soprattutto fra la Vallée du Glaciers e la Val Veny, il gipeto, reintrodotto alla fine degli anni ’80 in Savoia.

Per quanto riguarda la flora,colpiscono l’attenzione principalmente gli estesi boschi di conifere – abeti, larici e pini cembro, che si spingono fino ai 2000 metri di altitudine. Oltre tale quota, vi è posto solo per i pascoli e i cespugli di ginepro e mirtillo. Nelle radure che si alternano alle foreste si ammirano le fioriture della genziana, della stella alpina, del camedrio alpino, delle sassifraghe e di numerose varietà di orchidee selvatiche. Nel mese di luglio le valli si tingono della fioritura dei rododendri mentreper osservare il ranuncolo dei ghiacciai è necessario arrivare oltre i 3000 metri di quota.

Dal 1989, anno delle celebrazioni del bicentenario della prima ascensione alla vetta, le associazioni ambientalistiche si sono mobilitate per proporre la creazione di un Parco Internazionale del Monte Bianco. Alcune manifestazioni pubbliche, fra cui la più plateale è stata l’occupazione del “pilone volante” della funivia che attraversa il massiccio da parte di Reinhold Messner, hanno dato vita, sostenuta dai governi italiano, francese e del Cantone Vallese, ad una conferenza transfrontaliera che ha portato alla istituzione del progetto di un Parco, denominato Espace Mont-Blanc, che interessa un’area superiore a quella del massiccio.

(notizie tratte da Il Giro del Monte Bianco di Stefano Ardito)