Cosa portare

Il primo consiglio da dare a chiunque si accinga ad affrontare il Tour du Mont Blanc è, come prevedibile, quello di evitare di riempire lo zaino solo perché magari c’è ancora spazio. È importante tenere sempre a mente, quando lo si prepara, che tutto il peso dello zaino lo si dovrà portare sulle spalle per tutti i chilometri che si percorreranno, e per tutti i dislivelli che si affronteranno. Limitare quindi il contenuto all’essenziale è pertanto la prima considerazione da fare, a meno che, naturalmente, non ci si appoggi ad agenzie che organizzano il TMB e il trasporto da tappa a tappa degli zaini.
Per quanto riguarda l’abbigliamento, nulle saranno le occasioni in cui sfoggiare le proprie mise, a meno di non avere già in mente di partecipare alla vita notturns di Courmayeur o Chamonix, cosa improbabile data la praticamente certa stanchezza che coglie a sera ogni escursionista. Un solo paio di pantaloni, quindi, di quelli che si possono trasformare in shorts grazie alle zip, è più che sufficiente, oltre ad un paio di sovrapantaloni impermeabili per i giorni di pioggia che ci si troverà ad affrontare. 3 magliette tecniche sintetiche, da sciacquare alternativamente la sera in rifugio o in campeggio (asciugano in fretta), e 2 maglie di pile, di cui una pesante, oltre ad un k-way, completano l’abbigliamento base del ranndonneur. Per quanto riguarda l’intimo, 3 paia di slip e 3 paia di calze da trekking, da lavare a fine giornata, sono più che bastanti, insieme ad una t-shirt e a un paio di pantaloni della tuta da usare come pigiama per la notte. Per concludere, si è pronti a partire con un paio di scarpe da trekking già rodate, insieme ad un cappello di lana e un paio di guanti per quando si viene colti da nevicate fuori stagione sui passi più alti, e ad un paio di occhiali da sole per quando invece il tempo volge al bello.

Passando a quello che non è abbigliamento, per affrontare al meglio il tour è consigliabile portare con sè i bastoncini da trekking, che aiuteranno enormemente a scaricare dalle ginocchia il proprio peso durante le lunghe discese e le interminabili salite. Un paio di borracce sono sufficienti per portare un litro e 1/2 – 2 litri d’acqua: non si sarà mai infatti troppo lontani da un fonte d’acqua potabile. Un kit da pronto soccorso (e medicinali di base), un kit di emergenza (spille da balia, nastro adesivo, stringhe di scorta…), una copertura impermeabile per lo zaino, un asciugamani ed una trousse per spazzolino, dentifricio, saponetta e pettine, completano l’equipaggiamento di base. Utili per quando si arriva alla fine della tappa, sia che si stia in rifugio sia che si campeggi, sono un paio di infradito in plastica: leggerissime, occupano poco spazio e evitano di dover indossare ancora gli scarponi a fine giornata. Va altresì ricordato che nelle camerate dei rifugi si viene frequentemente invitati ad indossare ciabatte (che fornisce il rifugio stesso).

Se si pernotta nei rifugi, sarà sufficiente avere con sè un sacco-letto; se invece si vuole campeggiare, una tenda (non necessariamente da alta montagna, ma che tenga bene la pioggia), un materassino ed un sacco a pelo con temperatura “comfort” ad almeno 5°, è tutto quello che serve. Una torcia elettrica è necessaria in entrambi i casi. Per quanto riguarda il cibo, in rifugio è spesso obbligatorio usufruire della mezza pensione, per cui la cena e la colazione non rappresentano un problema, mentre per il pranzo ci si può organizzare con panini da comprare nei paesi a fondo valle o nei rifugi. Se invece si vuole essere autonomi anche per le cene, un fornelletto a gas con relativa bombola è quanto va aggiunto nello zaino: il cibo lo si può comprare mano a mano che si attraversano i paesi a fondo valle, o organizzarsi con le buste di cibo disidratato da comprare prima di partire (non è facile trovarle a Courmayeur o Chamonix). Per i campeggiatori, quindi, oltre al peso di tenda e sacco a pelo, va tenuto in considerazione il peso del cibo da trasportare, che, ci si renderà conto presto, fra colazione, pranzo e cena non è indifferente.

Una guida, una mappa, la macchina fotografica, un documento di indentità, una carta di credito e contanti (nei rifugi i contanti sono spesso l’unico mezzo di pagamento) completano lo zaino di chi sta per affrontare il tour. È comunque bene ricordare che a differenza di altri trekking multigiornalieri, il Tour du Mont Blanc non condurrà mai troppo lontano dai centri abitati, per cui ad ogni dimenticanza o contrattempo si potrà, con relativa facilità, porre rimedio.